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LA FOCARAZZA

La Focarazza

ROCCALBEGNA. La Focarazza accende, come da centinaia di anni, la notte del 24 novembre a Santa Caterina di Roccalbegna.

La prima festa del fuoco dell’anno in Amiata, attorno a cui si concentrano eventi, ricerche, iniziative è anche chiamata il palio dello stollo, perché sulla collina di Poggio alle Forche che domina il territorio di Santa Caterina viene innalzato un tronco di cerro (lo stollo) circondato da fascine di erica che vengono incendiate. Lo stollo infuocato viene quindi conteso con abilità e fatica tra le contrade e il giorno seguente bruciato dalla contrada vincente. La cenere sarà sparsa nei campi come augurio di fecondità.

E’ questa una delle feste più antiche, suggestive e misteriose dell'Amiata, dedicata a Santa Caterina delle ruote che qui ha una sua cappella. Una festa le cui origini non sono chiare, ma che hanno affascinato studiosi e curiosi. Lo studioso Alessandro Giustarini, originario di Roccalbegna che alla festa ha dedicato molte sue ricerche. E che ha ricostruito storicamente e antropologicamente il senso della festa. Ma non mancano ipotesi curiose, come quella di un abitante quasi centenario che qualche anno fa lanciò l’idea che lo stollo niente altro sarebbe che una bacchetta da artiglieria memoria di una battaglia combattuta casualmente nel giorno della ricorrenza del martirio della Santa, il 25 novembre 1555, quando la Repubblica di Siena, arroccata a Montalcino, cercava ancora di schiacciare i ribelli dell’Amiata, tra cui Roccalbegna. Il capitano dell’esercito rocchigiano ebbe un'intuizione (gliela suggerì la Santa?): rubare la bacchetta di artiglieria con cui a quel tempo si accendeva il cannone a polvere da sparo. La bacchetta era un ferro o un legno che si metteva ad ardere per dare fuoco alla polvere. Comunque sia, la festa continua e è sempre partecipatissima.

Si comincia alle 17,30 con la santa messa e la benedizione dello stollo e l’inizio della gara alle 18 per la contesa dello stollo che durerà fino a notte.

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